Prefazione
Un goloso scrigno di 350 ricette dedicate ai dolci è l’omaggio che le socie del Fornello hanno voluto dedicare al trentennale dell’associazione.
Una raccolta di ricette che racchiude e tramanda le tradizioni più care, legate alle feste che da sempre sono l’occasione per distribuire quella dolcezza di cui tutti, e ad ogni età, abbiamo bisogno.
Sapori che in molti casi riportano al passato, alle tradizioni familiari e di intere comunità e rassicurano per il senso di appartenenza che sanno trasmettere.
Il libro, gioiellino impreziosito dalle illustrazioni di opere d’arte suggerite dal critico piacentino Ferdinando Arisi, ospita per la prima volta anche ricette statunitensi che arrivano dalle socie della più giovane delegazione del club.
Da New York giungono così le ricette per i dolci, a base di zucca, tipici del Thanksgiving, festa del Ringraziamento.
Dall’America all’Austria passando per le singole delegazioni delle province italiane: il libro firmato dal Fornello è un fantastico tour di sapori, un viaggio fra le feste più amate che rivivono nei dolci dedicati al Natale, alla festa di Santa Lucia, alle infinite sagre patronali che “parlano” di un territorio e della sua gente.
Fra perle di cioccolato, elaborazioni di miele e confetture, pandolci, panettoni e pagnottelle, frittelline, creme fritte e biscotti rustici, si snoda un percorso che ha un comune sentire: la cucina vissuta come gesto d’amore, la disponibilità a ricevere dal passato un’eredità di sapori e tradizioni e l’impegno a trasmettere questo tesoro alle future generazioni votate più per forza che per amore al “fast food” ma piene di nostalgia del piatto che “sa di casa”.
Un omaggio ai dolci, quello delle Fornelle, che è premessa di sicuri peccati di gola nell’irresistibile richiamo che sale dalle diverse proposte, una più ghiotta dell’altra.
Apriamo e leggiamo: saremo subito incuriositi dalle ricette anche apparentemente più semplici perché insieme al prodotto genuino, ci consegnano una terra, evocandone profumi, colori, dialetti che conosciamo bene o che abbiamo appena “sfiorato”, magari durante un breve viaggio, ma che ci sono rimasti nell’anima.
Dolci che parlano del sole delle Dolomiti o del mare della Sicilia, legati a momenti di evasione, alle vacanze, ma soprattutto ancorati alle nostre origini perché capaci di riportarci all’infanzia quando preparavano le crostate con la nonna («La prossima volta, mi raccomando, più sottili le striscioline di pasta da incrociare sulla marmellata») e la cucina si riempiva di una fragranza mai dimenticata.
Paola Romanini